Turislucca

Pesce di paranza ? Voglia di mare, voglia di Versilia

Scritto il by

Oggi è un martedì invernale e come il venerdì, seguendo le indicazioni della migliore tradizione cattolica, sarebbe giorno di magro, ovvero il giorno della penitenza e delle privazioni. Dopo il concilio di Trento, la chiesa cattolica controriformista vietò il consumo della carne nei giorni del martedì ed in particolare del venerdì che anticipava le festività religiose del fine settimana. Il pesce quindi fu l’unico piatto “di magro” ammesso sulle tavole dei cattolici. Ai nostri giorni ogni giorno è uguale a quello precedente e a quello che verrà. Tuttavia questi antichi precetti, che sono comunque la  base per una sana diversificazione alimentare settimanale, sono ormai rimasti una tradizione che ho fatto mia, più che per l’antico significato religioso per un moderno, laico stile di vita. Il pesce quindi sulla mia tavola anche in inverno. E’ vero; come ho già scritto,...

“Se non e’ zuppa e’ panbagnato”: itinerario del gusto in Toscana

Scritto il by

Siamo agli ultimi giorni di gennaio. Freddo intenso. I termosifoni sono accesi a palla ed il computer diventa un alternativa alle corte giornate fredde e uggiose. Tutto OK? Ovviamente no; deve accadere l’imprevisto. Ed infatti accade: mi si rompe la caldaia vecchia di almeno vent’anni facendo piombare l’intero appartamento a temperature polari. Come se non bastasse mi lascia a piedi anche la mia macchina fotografica che mi aiutava a completare questi miei improvvisati discorsi turistici. Le macchine si sono coalizzate per essermi avverse nel peggior momento. E allora? Allora cibi caldi a rinfrancare l’incipiente depressione.  Ieri sera, come in una di quelle malinconiche, ma ben descritte, atmosfere Dickensiane, tutta la famiglia si è raccolta in cucina attorno alla tavola sperando in un pasto caldo. Cosa mettere nei loro piatti? Il forno doveva funzionare altrimenti l’assideramento era garantito. Ed un...

I “frati” a Lucca sono buoni con sopra lo zucchero !

Scritto il by

Si avvicina una festa religiosa ? Ecco i “frati” che escono  caldi, caldi non dai loro conventi ma dalla pentola. Non mi riferisco infatti alle congregazioni religiose che un tempo numerose a Lucca contavano centinaia di adepti con la chierica in testa. Con l’acquolina alla bocca penso invece al gustoso bombolone che viene fritto e inzuccherato da generazioni nella piazza San Michele di Lucca per la gioia di grandi e piccini dalla ditta Nelli. Perchè si chiama frate ? Questo bombolone ha un buco al centro come la chierica dei frati appunto, e visto che a Lucca i Santi non mancano ma i religiosi ormai si vedono di rado, in mancanza di quest’ultimi sono rimasti i “frati” dolci. In verità mi dicono alcuni che sono chiamati così anche a Livorno e a Pisa, ma io li mangio solo a Lucca, dei bomboloni degli...