Credo che le guide turistiche, non solo della lucchesia ma della Toscana intera, non possano che essere contente di tutto il vociare che si sta facendo a proposito del dibattito sul turismo verde e alle realtive esposizioni lucchesi del giardinaggio (murabilia) e del capannorese con la festa della camelia.Credo anzi che bisognerebbe “rilanciare la posta sul tavolo”, chiedendo alle amministarzioni locali due cose.
La prima è di creare una seria e chiara cartellonistica permanente uniforme in tutta la Toscana, che indichi itinerari verdi che nel nostro caso abbraccino vaste aree della piana, della Versilia, della media valle e Garfagnana e, quando possibile, le uniscano. Penso in questo caso al bellissimo e aimè trascurato sentiero lungo l’acquedotto del Nottolini, all’itinerario dei ponti della media valle e Garfagnana, alla via Francigena, al più grande lago toscano quello di Massaciuccoli, ai tre parchi naturali provinciali, ecc. .
Come guide promuoviamo infatti itinerari naturalistici adatti a tutti e che, al contrario della visione localistica delle nostre amministrazioni, non hanno un carattere esclusivamente provinciale, ma piuttosto regionale dando ad essi più ampio respiro e un maggiore attrattiva. Devo ricordare a qualcuno che le guide naturalistiche sono infatti specializzate nel descrivere e valorizzare il territorio sia agrario, sia antropizzato che naturalistico ?
La seconda proposta è di candidare la provincia di Lucca, sulla scia delle manifestazioni naturalistiche locali, come sede per un workshop toscano sul turismo verde. Non mi risulta infatti che nessuna provincia toscana abbia organizzato niente del genere. Solo al nord Italia si fanno fiere di questo tipo.Sarebbe questa un ottima opportunità per dare alla nostra provincia una ulteriore immagine di qualità.
Esiste tuttavia un neo in tutta questa operazione da sottolineare ed evidenziare. Con preoccupazione stiamo assistendo ad un indiscriminata politica di cementificazione del nostro territorio. Tutto ciò evidentemente stride con le manifestazioni di chi si dice da una parte legato al turismo naturalistico e dall’altra costruisce nuovi edifici a discapito delle aree verdi che stanno gradualmente ma inesorabilmente scomparendo. Leggete in proposito il mio provocatorio articolo “La lucca del futuro”.
Gabriele