Turislucca

Cogli l’attimo:Itinerari fotografici in Toscana

Amo la fotografia. Oggi come oggi credo che, fra le arti figurative, sia la più popolare e la più diffusa. L’era della tecnologia digitale ha massificato il pianeta fotografia regalandoci sullo schermo web immagini da tutto il mondo e da tutte le persone che vogliono condividere attimi di vita: la loro o quella del modo che li circonda. Poche cose si possono definire oggi più democratiche di una fotografia. Una fotografia che susciti l’interesse di un qualsivoglia pubblico, la si può scattare ovunque. Anche colui che malauguratamente soffre di agorafobia e quindi non può spostarsi mai dalla sua stanza, può regalarci immagini di mondi interni sconosciuti e mai pensati dal nostro punto di vista. Eppure fioriscono nel mondo, e sopratutto in USA i viaggi per soli fotografi.

Proprio oggi ricevo una telefonata da un giornalista di una testata locale che, forse inesperto e a corto di notizie, mi chiedeva la tipologia dei gruppi che visitavano con me le città in cui opero come guida turistica. ma non solo; chiedeva inoltre la loro età, la provenienza ed il motivo della loro visita. Una mitragliata di domande in una manciata di secondi. E come si fa a rispondere al telefono su così tante cose in poco tempo ? Ho dichiarato che la Toscana e Lucca hanno un tema ed una stagione per ogni necessità, sia da viaggiatore che da turista. Che altro dire ? Poi mi è venuto alla mente, come  esempio da offrire al giovane giornalista, il gruppo di questa mattina: fotografi americani a Lucca in cerca di prospettive, suggestioni ed immagini da fotografare.

Fatto salvo quello che ho detto in incipit, che le possibilità di scattare belle foto si possono cogliere ovunque, credo che un cambio drastico in termini di spazio e di tempo possano essere un buon incentivo a vedere il proprio mondo da una prospettiva diversa. La storia della mia città, ciò che può ancora mostrare della sua stratificazione millenaria, unita ai suoi silenzi ed alla dimensione umana, ho scoperto che possono essere un mix niente male anche per un fotografo esperto. Capisco quindi oggi più di ieri, il perchè della scelta di Lucca come sede del “Festival: Lucca digital photo” che si tiene a novembre da qualche anno a questa parte.

E’ stato divertente vedere l’espressione attenta e nel contempo sorpresa del mio gruppo di trenta fotografi quando siamo saliti sulle mura della città. Una piattaforma ideale per fotografare…tutto ! Mi sono poi fermato sulle mura poco oltre porta Elisa. Da li si gode forse uno degli scorci più suggestivi della città. Un vero e proprio skyline fatto di torri, tetti, giardini. Quando hanno visto in lontananza la torre alberata dei Guinigi, il commento è stato univoco ” Ma quella torre ha subito un ritocco con photo-shop ?” . E si, è proprio vero; oggi anche di fronte alla realtà, grazie alle tecniche di ritocco virtuale non si sa più a cosa credere. La distinzione fra ciò che è reale e ciò che non lo è, è divenuta impalpabile. Eppure Lucca, assieme altri innumerevoli borghi delle nostre terre di Toscana, sono reali. Per questi fotografi ciò è divenuto ancor più vero man mano che il loro interesse passava dall’immagine al racconto della sua storia. Due elementi inscindibili. Storia ed immagine concreta del suo prodotto: la città e le persone che la abitano. La mia è stata un esperienza breve di una sola mattina che mi ha fatto riflettere e mi ha dato la possibilità da fotografo di fotografare fotografi. Loro riguardando a casa le foto scattate comunque…torneranno.

Gabriele Calabrese

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