Corsagna è la frazione collinare più popolosa del comune di Borgo a Mozzano ed è situata a circa 400 metri d’altitudine alle pendici dell’altopiano delle Pizzorne, dominante la media valle del Serchio.
Il borgo di Corsagna è contraddistinto da numerose corti ed è suddiviso in vari rioni che seguono l’orografia della collina: Pozzo, Verace, Postabbio, Fucina, Piazza, Cantone, Fabbriche e Lama.
Un itinerario di visita ideale ci porta alla scoperta delle bellissime case e corti in pietra che ancora caratterizzano i rioni più antichi come Fucina, il primo quartiere da sud arrivando da Borgo a Mozzano.
In pochi minuti a piedi si può poi raggiungere la Piazza XX Settembre, visitare il caratteristico Cantone con le sue case arroccate e dirigersi verso la parte alta del paese tramite via di Postabbio. Qui la vecchia Corte Papèra ci racconta del passato medievale del paese con le sue costruzioni signorili per continuare poi per Verace e il rione del Pozzo nella parte più elevata.
Domina tutto il paese la Chiesa di San Michele con il suo campanile in pietra che sorge dove un antico castello sorvegliava il feudo e la valle del Serchio.
Da non perdere è anche il piccolo borgo de Le Fabbriche nato come agglomerato industriale per la produzione del ferro, già nel medioevo, sfruttando la forza idrica di un canale per muovere i mantici.
A pochi chilometri nel bosco sorge poi a Serra il piccolo Santuario dedicato alla Madonna raggiungibile a piedi in mezz’ora dal rione Pozzo tramite una facile passeggiata nelle selve di castagni.
Il paese oggi conta circa 700 abitanti e mantiene vive molte tradizioni del passato, tramandate di padre in figlio, da nonni a nipoti. Il calendario del paese è cadenzato oggi come nel passato da eventi di ritrovo come il Carnevale con i balli della “reginetta”, un tempo l’unico momento consentito dalle ferree tradizioni religiose per ballare e “cercare moglie” o la “cantata” della befana quando si preparano i “befanini”, biscotti coloratissimi di pasta frolla, e si passa di casa in casa intonando canzoni popolari. Tradizionale e scenografica è anche l’infiorata della domenica del Corpus Domini quando le strade del paese si colorano di petali dei fiori e dalle finestre si stendono lenzuola bianche in attesa della processione religiosa. L’ultima domenica di agosto si festeggia poi la Madonna del Santuario di Serra, vero evento cardine della vita del paese. Durante l’occasione tutti i corsagnini che non vivono più nel paese ritornano, le porte delle famiglie si aprono, i forni a legna si accendono per cuocere le “torte di patate” e le “torte di frolla” e le piazze e le strade vengono pulite e addobbate a festa. Ogni cinque anni cade la festa grande e la Madonna, ovvero il suo antico dipinto che risale al 1500, come si dice, ” fa il giro del paese” accompagnata da canti e musica del corpo musicale del paese.
Assieme al volto religioso che contraddistingue il calendario del paese, c’è sempre un forte aspetto comunitario nelle feste e che lega tutti i paesani. Nelle case si respira un clima di festa ed è tradizione preparare grandi pranzi dove mai mancano la “torta di patate” o le tipiche “torte di frolla” di cioccolato, di riso, di mandorle e di crema. Bisnonne, nonne, mamme e bambini si ritrovano in cucina i giorni prima della festa e si dà inizio alla preparazione, tutte con le mani in pasta. In ogni casa di Corsagna non possono inoltre mancare i “testi di ferro” per preparare i necci, crespelle preparate con farina di castagne e farcite con ricotta ma anche con insaccati e formaggi. I necci sono il ricordo di un tempo antico quando era rara la farina di grano e le colline lucchesi vivevano delle loro selve di castagni che ancora adornano i versanti del paese. Il popolo di Corsagna mantiene tuttora una cadenza unica e riconoscibile nel suo vernacolo che racconta di un paese isolato dalla valle ma connesso con le montagne e le antiche vie di comunicazione medievali.
Fino a tutti gli anni ’50 del 1900 il paese era quasi completamente isolato e solo una bella mulattiera (ancora percorribile oggi a piedi) legava Corsagna al Ponte del Diavolo, che per quasi mille anni fu l’unica via per raggiungere l’altra riva del Serchio e Borgo a Mozzano. Molte tradizioni erano rimaste ferme da tanto tempo e fino a pochi anni fa Corsagna vantava un gran numero e di artigiani del legno, del ferro e della pietra.
Una popolazione così unita è sempre stata attiva anche nel sociale fin dall’anno 1900 quando fu creata la prima Fratellanza Cattolica di Carità, oggi Fraternita di Misericordia, con oltre 1000 aderenti, dei quali circa 100 volontari attivi. Degna di gran nota è inoltre la presenza di un Corpo Musicale dedicato a Giuseppe Verdi, molto richiesto nei riti religiosi e nelle feste nazionali di tutta la provincia e con un’attività ininterrotta dal 1927.
Nonostante le prime attestazioni scritte del borgo di Corsagna non siano antecedenti all’epoca altomedievale, l’origine del paese può risalire con lo studio della toponomastica alla colonizzazione romana e deriva, presumibilmente, da un prediale romano, designante un’antica villa o casa assegnata a un personaggio con nome gentilizio Curtius. Corsagna è menzionata per la prima volta durante il periodo longobardo in un testamento, conservato nell’Archivio Diocesano di Lucca, del 19 febbraio 768, nel quale Tassilo del fu Autchisi richiede che siano ceduti alle opere pie i proventi della vendita di alcuni suoi beni, eccetto quelli posseduti presso Corsania. Sebbene la pronuncia del nome del paese non vari dalla prima attestazione, la grafia muta nei secoli successivi e il paese di Corsagna è attestato come Corsangna in due pergamene dell’archivio diocesano di Lucca del 900 e del 995. La grafia Corsagna è infine nota a partire da una carta del 1062. Dall’XI secolo Corsagna finì nel territorio d’influenza della famiglia feudale di origine longobarda dei Suffredinghi, attestata dal IX secolo, assieme a molti altri territori della media valle del Serchio e della Garfagnana. In questo periodo, proprio per la posizione strategica alle pendici dell’altopiano delle Pizzorne, Corsagna assunse un ruolo fondamentale nella viabilità tra Lucca e la Garfagnana. Nel 1225 il nuovo comune cittadino di Lucca avanzò alla conquista del contado, il castello di Anchiano, dimora dell’antica casata longobarda, fu distrutto e i possedimenti feudali, tra i quali Corsagna, entrarono a tutti gli effetti nel territorio di Lucca. Nel 1272 la media valle del Serchio e Corsagna furono assegnate alla vicaria di Coreglia. Nel 1308 la nascente Repubblica di Lucca si dotò di uno statuto nel quale è citata la comunità di Corsagna e il 26 aprile 1356 il paese stesso redige il suo statuto comunitario. I secoli XIV e XV furono segnati dal susseguirsi di carestie e pestilenze e il territorio lucchese tra il 1331 e il 1461 perse oltre il 70% dei nuclei famigliari. Si legge nel decreto delle riformagioni del 24 agosto 1387 che i paesi più piccoli erano rimasti quasi completamente spopolati e per tale motivo le vicine località di Serra e Puticiano furono unite a Corsagna la prima e ad Anchiano la seconda. Nel 1355 Corsagna entrò a far parte della contea di Coreglia, istituita dall’imperatore Carlo IV, per poi finire nel 1562 sotto la giurisdizione della vicaria di Borgo a Mozzano e legandosi definitivamente al suo attuale capoluogo comunale.
testo in collaborazione con Stefano Lucchesi