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I paesi della Mediavalle del Serchio: Borgo a Mozzano

Il paese di Borgo a Mozzano si trova sulla sponda destra del fiume Serchio, protetto ad ovest dall’aspra catena delle Alpi Apuane e ad est dalle montagne dell’Appennino. E’ il paese capoluogo di un territorio ricco di storia, leggende, tradizioni.

Il Ponte del Diavolo

Borgo a Mozzano è conosciuto per uno dei monumenti più misteriosi ed affascinanti di tutta la provincia di Lucca: Il ponte della Maddalena detto comunemente del diavolo. Lungo circa 90 metri è una mirabile opera di ingegneria medievale che nasconde un’inquietante leggenda. Borgo a Mozzano però non è soltanto il ponte del diavolo e merita sicuramente una passeggiata attraverso l’antico nucleo storico alla scoperta di interessanti palazzi, chiese, piazze e piccoli giardini.

Nei giardini spesso si possono ammirare le piante che nel linguaggio dei fiori simboleggia anche l’amore materno, le azalee. Tutti gli anni ad aprile, nel centro storico, si svolge una mostra mercato dedicata a questa bella pianta che offre magnifici fiori e che forma cespugli e piccoli alberelli. La nascita di questo evento risale al 1970 dopo che il Centro Studi Agricoli Shell, in seguito ad un’indagine fatta sul territorio di Borgo a Mozzano, aveva notato che in ogni giardino vi erano numerose piante di azalee che si sviluppavano e si riproducevano spontaneamente e con grande facilità.

Un’altra manifestazione che tutti gli anni attira migliaia di persone si svolge il 31 di ottobre, si tratta della festa di Halloween. Una festa con origini molto antiche che si perdono nella notte dei tempi, festa arrivata a Borgo a Mozzano nel 1993. L’evento si svolge tra le vie del centro e, tra l’altro, fa rivivere la leggenda di Lucida Mansi, una nobildonna lucchese, che in cambio di una lunga giovinezza, vendette la sua anima al diavolo. Ogni anno Lucida passa in corteo su di un carro attraverso il paese, circondata da demoni e sputafuoco. Il corteo termina sul ponte del diavolo dove “l’anima” di Lucida viene gettata giù negli inferi tra luci sfavillanti e fuochi d’artificio.

Linea Gotica

Passeggiando attraverso il paese non va tralasciata una visita al museo della Linea Gotica, unico nel suo genere e che conserva interessanti documenti e reperti storici.
Nel 1943, il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fece costruire sugli Appennini una linea di difesa, lunga più di 300 km, che prese il nome di Linea Gotica e che passava anche da Borgo a Mozzano. Questa barriera, che univa il mar Adriatico al mar Tirreno, voleva essere, dal punto di vista tedesco, un ultimo tentativo per arrestare o rallentare l’avanzata degli alleati che stavano risalendo la penisola dal sud verso il nord d’Italia.
A qualche centinaia di metri dell’inizio del paese troviamo ancora oggi un lungo muro di pietra e cemento armato, che non è altro che l’originale muro anticarro che doveva arrestare gli alleati provenienti da Lucca. Questo è uno dei muri della Linea Gotica più lunghi arrivati fino a noi.
Sono numerose le fortificazioni, i bunker, le trincee, le postazioni per mitragliatrici e fortini dei soldati che si trovano lungo le colline che si affacciano sul fiume Serchio. Assolutamente da non perdere è la visita all’interno dei vecchi bunker situati a livello stradale. Per chi volesse abbinare alla visita storica una passeggiata in mezzo a grandi boschi di castagno, sono presenti alcuni sentieri davvero interessanti, di varia lunghezza e difficoltà, che portano ai bunker che si
trovano in altura.

Borgo a Mozzano dall'alto

Borgo a Mozzano ha sempre goduto di un clima temperato che ne ha favorito l’insediamento umano fin dall’età neolitica. Quest’area della valle fu zona di contatto e di scambio tra il fiero popolo dei ligure apuani e gli etruschi. Sconfitti i Liguri, i romani istituirono presidi militari collegati tra loro da un’efficace rete stradale tra cui la via Clodia Secunda, importante via di comunicazione sulla destra del fiume Serchio. Fino a tutto il medioevo questa strada rappresentò, insieme al fiume, allora in buona parte navigabile, la principale via d’accesso alla valle.
Sino al decimo secolo Borgo a Mozzano fu un piccolo agglomerato di case ed è da ritenersi che la sua fortuna e la sua importanza sia concisa con la costruzione del ponte oggi detto del diavolo che divenne, ben presto, il crocevia di tutte le strade della vallata.

Testo realizzato per Comune di Borgo a Mozzano

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