Il mese di luglio nel sottoportico del Duomo di Lucca ci mostra la formella del contadino che batte il grano.
L’immagine dei contadini che con l’antico strumento del coreggiato battono il grano è ormai presente nei ricordi di pochi anziani.
Era formato da due pezzi di legno snodati uniti da una cinghia di pelle o di corda e doveva essere usato con particolare abilità facendo ricadere con un colpo secco di una estremità sulle spighe di grano per separare il chicco dalla spiga stessa.
L’attività alternata dei due contadini nel battere le spighe produceva un particolare rumore ritmico.
Ciò ci fa pensare non tanto al grano, ne tanto meno alla guerra, ma piuttosto alle nenie e alle filastrocche quasi ancestrali cantate dai contadini in queste occasioni stagionali.
La musica e i suoi strumenti, le raffigurazioni antiche lucchesi che li ricordano, saranno quindi il tema di questo episodio nel quale vedremo anche tre straordinari clavicembali conservati nel museo Grassi degli strumenti musicali dell’università di Lipsia.