Pubblichiamo questo post dedicato agli spalti delle Mura di Lucca in occasione della “Giornata Internazionale delle zone umide” – Word Wetlands Day
Indovina chi viene a colazione
Il primo è stato Giorgino, un’anatra muta (Cairina moschata) che, probabilmente non per sua volontà, dal nativo Paraguay si è ritrovato a sguazzare in via dei Fossi. Adottato dagli abitanti, si era sistemato in una casetta alla salita del baluardo san Regolo a due passi dall’Orto Botanico di Lucca.
Poi, un paio di anni fa, forse tre, è arrivata la prima coppia. I due avevano fatto un grande nido sui rami fitti degli olmi del baluardo san Regolo nei pressi della sortita della Rosa.
Dire arrivata, in verità, è improprio. La coppia aveva pensato bene di fermarsi sulla strada verso l’Africa. Il clima cambia. Ecco qua. Chi glielo fa fare di andare lontano se già qui si sta già benino?
Egretta Garzetta, dice Linneo. Manto bianco, zampe e becco blu notte con “suola” gialla, a contrasto, portamento elegante nel camminare quanto buffo quando si ferma e rincalca completamente il collo tra le ali fino a diventare una palletta bianca e morbida da cui sporgono il becco e le zampe blu.
Adesso sono molte… molti, come si dice in questi casi?
Se ne stanno in gruppo, alcune isolate a becchettare per terra e all’improvviso si alzano in volo dando spettacolo di larghe ali (arrivano fino ad un metro di apertura), fanno un giro e si posano nuovamente, a volte in posizioni singolari, tutte in fila lungo i sassi del lavatoio alla sortita della Rosa, con le zampe immerse nell’acqua o appollaiate sui rami del Cedro del Libano, a favore di selfie.
Insieme a loro, fin dai primi tempi, uno splendido airone grigio (Ardea cinerea). La sua presenza incute sempre un certo rispetto, non foss’altro che per quel che di esotico che comunica la figura slanciata con l’elegante manto grigio cenere (appunto) e la rifinitura di piume nere ai lati, il becco lungo e giallo e le zampe gialle.
Poi la notizia deve essersi diffusa e quest’anno, quando è stato il momento, è capitato di vedere, nei giorni migliori, anche un centinaio di volatili “pascolare” sugli spalti delle Mura di Lucca, sempre all’uscita della sortita della Rosa.
Si, perché al primo gruppo di garzette si sono progressivamente aggiunti i piccoli aironi guardiabuoi (Bubuculus ibis) originari dell’Africa ma ormai cosmopoliti dal manto bianco, zampe e becco giallo e un buffo profilo dalla inconfondibile gobbetta.
Attratti dalla folla (è qui la festa?) è arrivato dalla costa anche un piccolo stormo di gabbiani e dai campi circostanti curiose taccole nere a rompere tutto quel pascolante biancore. Per non parlar dei piccioni.
Da qualche giorno, new entry, un airone bianco maggiore.
Noncuranti del traffico e dei rumori del traffico della circonvallazione si sono accomodate in questo angolo degli spalti urbani che, ormai, può essere annoverato tra le aree umide della provincia, con ben due esemplari di specie protette.
Evidentemente c’è qualcosa li che le attrae. Saranno i gamberi killer che secondo una leggenda metropolitana (urbana, via, non ci allarghiamo troppo) dal lago di Massaciuccoli hanno invaso i corsi d’acqua della piana di Lucca? Saranno altri animaletti gustosi che vivono in zona?
Chissà, fatto sta che, approfittando anche dei piccoli “chiari” che si sono formati tra la strada e le Mura e dello stesso fosso, il nutrito gruppetto si ritrova ogni mattina, tutti insieme, per la colazione.
Mi dice un’amica biologa che garzette e aironi potrebbero essere parte della colonia che si ferma ogni inverno all’Oasi di Sibolla, chissà.