Turislucca

Fare turismo con Rick Steves a Lucca

Alcuni anni fa ricevetti una telefonata da una collega americana che risiede a Volterra. Non la conoscevo personalmente, ma lei, non so come, aveva sentito parlare bene di me come guida turistica a Lucca. Mi chiese se da li a qualche giorno potevo accompagnare in visita nella mia città un suo amico giornalista, un certo Rick Steves. Non lo avevo mai sentito nominare. Di giornalisti per le strade di Lucca ne avevo accompagnati tanti e uno in più o uno in meno per me non faceva la differenza. Tuttavia questa volta la differenza c’è stata, eccome. Mi resi conto dopo poco che visitavamo assieme la città in molti dei suoi aspetti culturali e sociali, la rapidità con la quale riusciva a captare l’essenziale. Ogni volta poi che entravamo in un locale, un ristorante o imboccavamo una strada dove si trovavano dei turisti nord americani, questi si alzavano ad applaudirlo, lo fermavano per farsi fare un autografo o scattare una foto assieme a lui. Sinceramente impressionato da tutto cio mi resi conto quindi quanto fosse straordinariamente conosciuto. Oggi so bene chi fosse quel Rick Steves. Da oscuro insegnante di pianoforte ha trovato il suo talento nella pubblicazione della più conosciuta guida turistica negli Stati Uniti che riguarda l’Italia e l’Europa. E’ presente su 300 canali televisivi americani e molti satellitali europei fra i quali Sky Tv. Possiede una agenzia tour operator con più di 100 dipendenti oltre a tenere giornalmente contatti stretti con i suoi numerosissimi followers grazie ai media telematici, blogs e facebook.

C’è da dire che non tutti lo amano. Anzi, molti operatori turistici italiani sono scettici nei suoi confronti e lo considerano un abile e astuto manipolatore di informazioni che plasma a suo vantaggio. L’impatto delle sue opinioni riguardo a un  luogo da visitare, frequentare o meno in termini positivi o negativi è così forte sui flussi turistici, che molte amministrazioni pubbliche temono il suo giudizio. Personalmente ho sempre avuto un atteggiamento spontaneo, positivo e propositivo nei suoi confronti offrendo sempre il meglio e sperando di ricevere il meglio.

Grazie a lui e assieme a lui posso dire di aver fatto conoscere Lucca nelle sue caratteristiche essenziali a molti americani che prima non avevano mai sentito parlare della città di Lucca in Toscana. Dopo quella volta sono stati molti gli incontri che ho avuto con lui  e ieri ci siamo visti ancora per perfezionare alcune cose e aggiungerne di nuove. Tutto ciò nella sconvinzione di rendere Lucca una meta di soggiorno e non di passaggio per molti dei suoi followers.

La ricetta è semplice: divulgare, grazie alla sua guida cartacea, informazioni essenziali su arte, cultura, economia, gastronomia, vita sociale e in generale tutto quanto possa coinvolgere un visitatore e indurlo a rimanere piacevolmente sedotto da  Lucca. Una città a suo parere “sicura” che potenzialmente offre una notevole varietà di attrattive genuine e locali. Il tutto, se possibile, veicolato da giovanile freschezza. Lavorare assieme a lui, devo riconoscere è sempre stimolante. Tuttavia  la meta che cerco ogni volta  di porre davanti ai suoi occhi è sempre  la stessa: un turismo possibile e sostenibile nell’ottica di una città che non dimentica le sue tradizioni e che nel contempo si rivolge positivamente, anche grazie al turismo, verso il futuro. Questo è anche il compito di una guida: indicare la strada a chi la cerca. Io indico modestamente da piccolissimo, direi microbico operatore turistico, la “strada” locale guardando in avanti a Rick Steves e a chiunque come lui me la chieda.

Gabriele Calabrese

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