Come si fa a descrivere il ricordo di cinquanta inverni a Lucca? Ovviamente non si può fare ne si puo dire. Aggiungo poi che non vorrei ancora far parte ostinatamente e completamente del famoso club di quelli che diconono: “Be’ mì tempi” . Certo il clima è cambiato, le stagioni non sono più quelle di una volta, i pomodori non son più dolci come quelli al tempo di mio padre e in fin dei conti non è più come quando c’era “Lui”. In compenso i governi sono sempre “ladri” ed un “Lui”, in qualche modo, ce lo abbiamo ancora e non se ne vuole andare fuori dagli “zibidei” (tanto per usare una metafora forbita e digeribile da un pubblico ampio). Quindi, morale della favola, descriverò Lucca seguendo gli scatti fotografici che ho fatto in digitale da qualche anno sino ad oggi.
Lucca con la neve è una immagine rara. Proprio per questo i fortunati che l’anno vista sotto questa veste candida la ricordano con piacere. Le mura e gli spalti che la circondano completamente innevati sono uno spettacolo bello e raro da ammirare. E’ stato così nel 2010 e ricordo un inverno proverbiale nel 1985 ( – 15 !!!) dove i soldati paracadutisti accasermati a Lucca, fecero lo sci di fondo sopra le mura cittadine per esercitarsi con la neve. Piccoli revaival di remote mini glaciazioni. Vi assicuro comunque che la torre Guinigi con i suoi lecci incappucciati di bianco erano una favola.
Il freddo, d’altro canto, porta con se non solo difetti ma anche tanti pregi. Vogliamo parlare male di una bella cioccolata bollente e fondente, magari anche con un pò di panna montata, sorseggiata in un confortevole caffè magari storico ?Io onestamente non me la sento. I più vecchi come me ricordano come un rito le bianche tazze di cioccolata calda del Caffè Pera o quelle del caffè Disimo, ma i più giovani si leccheranno i baffi pensando alla odierna Stella Polare, al Turandot o i giovanissimi alla gelateria il Pinguino di piazza Napoleone. Calde atmosfere fra mobili decò e pomeriggi domenicali oziosi. Se parliamo però di cioccolata si impone su tutti la cioccolateria Caniparoli in via San Paolino. Fra tanti sacher torte, praline di ogni sorta, alchechengi ricoperti di cioccolato fondente, barre bianche e nere con nocciole e pistacchi, manca solo di vedere spuntare da dietro il bancone Willy Wonka e il gioco e fatto !
In inverno la città e piena di colori e di luci. Questa è l’immagine che mi appare se chiudo gli occhi e penso alle passegiate pomeridiane in via fillungo, la via dello shopping. Le strette viuzze del centro storico brillano grazie ai curati addobbi natalizi. Poi, dopo le feste natalizie, i saldi diventano una tentazionone ulteriore per entrare negli elganti negozi e nelle caratteristiche botteghe. E’ un brulichio ed un via vai di gente che entra ed esce con pacchi e pacchetti. Lucca la città si delle cento chiese, ma anche dei mille bottegai. Ci sanno fare i commercianti lucchesi ad indorare i propri prodotti per invogliare i passanti a comprare ! La qualità è garantita e il “garbo” del commerciante lucchese doc nel proporre la merce non è un optional, ma un istinto innato.
Inverno, per colui che scrive, ha sempre voluto dire anche riflessione, ricerca e approfondimento. Ho il tempo infatti di studiare più a fondo argomenti e temi che sono emersi, a volte casualmente, dal profondo della storia della mia terra o da incontri con altra gente di altri luoghi e civiltà. E’ una ricerca continua; un non volersi accontentare di ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. E’ durante l’inverno quindi, che si possono scoprire cose incredibili a migliaia di chilometri di distanza, dietro l’angolo di casa tua o dentro un libro o un decumento sepolto dal tempo. Lucca e le città toscane, offrono una incredibile opportunità di ricerca e approfondimento in questo senso. E’ grazie a questa ricerca continua che alimenterò questo blog.
Alla prossima.
Gabriele
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