Ci passi tutti i giorni accanto, poi fai quattro passi più in là e, da buona guida turistica, narri la vita di Puccini piuttosto che spiegare i simboli della facciata della chiesa di san Michele di Lucca. Poi, in uno dei tanti giorni lavorativi di prima estate, ti fermi a mangiare in fretta e furia un boccone al tavolo di una trattoria alla buona e ti ci casca l’occhio. Dove ? Sull’angolo di un muro in un vicolo che si affaccia su via San Paolino. In quel punto si intravede ormai sbiadita una lettera R su uno sfondo bianco. E’ un attimo. Una veloce connessione mentale fatta di immagini ed istanti che emergono alla mente dall’archivio della memoria e ne capisco il significato. Prendo la macchina fotografica e lo incamero assieme ad altre immagini. “Gli hai fatto una foto ?” Mi chiede da dietro la spalla il proprietario della vicina salumeria. ” L’ho sempre notata quella R- dice il salumiere- , ma non sono mai riuscito a capirne il significato” . Il significato ora invece mi è chiaro : RIFUGIO (anti aereo). Mi sembra di vedere la scena come in un film. Le sirene che ad un tratto suonano quasi come se emettessero un ululato metallico. I passanti che cominciano a scrutare il cielo. Le donne con i bambini per mano che, dissimulando una falsa compostezza, si guardano attorno alla ricerca di un rifugio antiaereo, alla ricerca della R. Si ha un bel dire rifugio anti aereo, ma in una città medievale di rifugi adeguati per ripararsi dagli effetti distruttivi e devastanti delle bombe di una fortezza volante americana, non se ne trovano. Secondo i racconti dei vecchi sopravvissuti a quei giorni di paura, tutti si stipavano in vecchie cantine riconvertite per l’occasione in precari rifugi di fortuna. Non mi è dato sapere quali criteri furono scelti per individuare i luoghi più idonei. Una ricerca storica accurata negli archivi comunali ce lo potrebbe svelare. credo sarebbe interessante scoprire anche queste vicende locali. In alcuni angoli della città sono ancora visibili anche i segnali che indicavano ed indicano le bocchette dell’acqua degli idranti da mettere in uso in caso di incendio. Dobbiamo comunque felicemente registrare il fatto che Lucca fu sostanzialmente risparmiata dai bombardamenti aerei. Poche, anche se comunque tragiche, furono infatti le incursioni aeree sulla città. Bombardamenti vennero infatti compiuti prevalentemente sulla linea ferroviaria e la stazione con la distruzione di un vicino villino liberty dove si registrarono morti civili. Queste le date delle incursioni compiute dai B26 americani in due giorni assieme ad altri obbiettivi considerati strategici:
06/1/44 12àth Pontedera, Lucca. B-26s: Follonica. P-40 e A-36s: Cervaro, Monte Trocchio e Aquino, Civitavecchia, Velletri, Roma e Fondi.
07/1/44 12àth AF B-25s e B-26s: Perugia Foligno, Arezzo e Roccasecca. A-36s: Cervaro, Cassino, Aquino, Velletri. P-40s: Monte Maio, La Chiaia, Monte Porchia Rapido R. Villa Latina.
08/1/44 12àth AF A-20s: Frosinone,Colleferro,Segni. B-26s: Grosseto e Lucca. P-40s: Cassino. A-36s: Roma, Aquino, Frosinone, Palestrina Castelforte. P-40s: Avezzano, Tarquinia. Isola Liri e Colleferro. B-17 e B-24: Reggio Emilia (Reggiane Stazione aeroporto). RAF: Basiliano, Basagliapenta, Villaorba
In occasione invece della ritirata dalla città, un cannone tedesco di grosso calibro, sparò tre o quattro colpi. Uno di questi uccise delle persone all’interno di una corte del centro storico, un altro danneggiò seriamente la cattedrale . Di quei momenti rimangono ancora i segni sul dipinto, recentemente restaurato, del quinto altare a destra della navata centrale oltre che l’intera sostituzione, nel dopoguerra, delle vetrate laterali della cattedrale, andate distrutte dallo spostamento d’aria della bomba. Come curiosità a livello di immagini, potrà risultare invece interessante vedere il cartellone che si affiggeva nei luoghi pubblici, con le raccomandazioni su come comportarsi i caso di attacco aereo. Lo conserva in vetrina il negozio Tenucci di Via Fillungo. Ricordo storico di una Lucca vissuta in un tempo drammatico.
Quelli si che erano tempi duri, la crisi era data da una ragione vera e più importante della crisi di oggi causata dai super stipendi dei parlamentari e politici a seguire.
Interessante la R di Rifugio, non lo sapevo!
Saluti da Laura
Un pezzo di pane, un bicchiere d’acqua e tanta salute. Non c’è bisogno d’altro per vivere felici. Niente guerre, niente cupidigia e niente affanni per brama di potere.
Lucca è una città magica con la sua storia!
Grazie per il commento Karin
Che interessante questo articolo..sono appassionata di questi simboli che rievocano momenti della nostra storia..sono originaria di Firenze ma da anni abito a Parigi..quest’anno avrei proprio voglia di farmi una vacanza in Versilia e coglierò l’occasione per rivedere anche Lucca..la adoro, è una chicca! tra l’altro ho già individuato un hotel resort davvero bello a Forte dei Marmi, si chiama Augustus!! qualcuno lo conosce? Baci e continua così, il tuo blog è proprio carino!
L’ Augustus è un ottimo hotel, datato ma di classe. Ultimamente in Versilia sono stati ristrutturati anche altri alberghi niente male. Grazie per il commento positivo al blog. Purtroppo ultimamente non ho potuto più metterci mano ma mi riprometto di farlo presto. SE vieni a Lucca questa estate ci saranno molte iniziative culturali interessanti. Tieniti in contatto. Ciao
Non credo che sia il posto giusto, ma cerco notizie sul passaggio della guerra (la seconda naturalmente) nella zona di San Cassiano e/o di Moriano o di Ponte a Moriano. Sai per caso darmi qualche notizia o indicarmi dove potrei trovarne?
Grazie
Se invii una richiesta a carlo della turislucca forse ti saprà rispondere. E’ l’esperto della materia. turislucca@turislucca.com
A lucca sono presenti in diverse zone i pittogrammi di guerra. Alcuni perfettamente conservati. Sono mute testimonianze di tempi bui lontani. Andrebbero salvati e preservati oltre che spiegati alla città.