Turislucca

La neve in Toscana come nel ‘700

Potrebbe sembrare un titolo nostalgico o romantico.  In parte forse lo è per chi come me ha studiato un bel po’ sui diari settecenteschi dei toscani che vissero intorno alla metà del XVIII sec. Ma le cronache di questo inverno parlano in toni impietosi di una vera e propria “Caporetto” tecnologica e organizzativa del XXI secolo tutta italiana ed in gran parte Toscana. Treni paralizzati sia nelle tratte interprovinciali che in quelle nazionali, autostrade collassate e divenute vere e proprie trappole di ghiaccio per famiglie inermi e abbandonate a se stesse, viabilità in tilt intorno alle circonvallazioni delle città, scuole chiuse. C’è addirittura chi ironizzando ha fondato un gruppo su fb dal titolo “donate un granello di sale ai vostri sindaci”. Così non va.

Tuttavia la magia della neve resta. L’immagine di una Lucca innevata così, forse l’avevano vista solo i musicisti lucchesi Boccherini e Puccini e loro contemporanei. Perché loro si e noi meno? Perché il XVII/XVIII furono secoli testimoni di una vera e propria mini glaciazione che investì tutto il nord Europa e buona parte dell’Italia. Le cronache e i diari del tempo ci descrivono di intense e ripetute precipitazioni nevose che, associate alla rigidità  delle temperature, portavano via migliaia di anime in men di un “Amen”. Fu anche (ma non solo) a causa di questo clima rigido che ebbe inizio il  fenomeno tutto nord europeo del romantico Gran Tour. Un ottima scusa per i gran signori, mercanti e nobili nord europei,  svernare piacevolmente nel clima più mite “del bel paese” all’ombra del Vesuvio o delle rovine dei fori imperiali dell’etarna Roma.

Anche Lucca, Pisa e Firenze ebbero occasione di ospitare  molti visitatori illustri. Alcuni di questi li ho già citati. Il principe poi re di Danimarca, Il pittore Martini, per finire oltre la metà dell’Ottocento con Sir John Ruskin celebre esteta inglese. Ma quale poteva essere l’immagine che si poteva presentare ai loro occhi della città in un giorno di neve. Qui di seguito posto alcune immagini della nevicata dello scorso dicembre dovuta, dicono, al fenomeno ciclico della cosidetta Nina. Magia della neve, magia del sapere. Comunque sia la fantasia può volare e con essa possiamo immaginarci i nostri celebri viaggiatori alle prese con le stesse visuali o con ben maggiori problemi di quelli vissuti in questi giorni. Carrozze bloccate nel mezzo di piste non battute, focolari appena tiepidi e disboscamenti feroci per alimentali.

Per i più sensibili comunque, dedico come ultime immagini evocative di quei tempi e di quei viaggiatori nordici uno dei pittori romantici fra i miei preferiti:  Caspar David Fridrich.

Gabriele Calabrese

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