Guardate il dettaglio di questa facciata. Dentro questo riquadro si trova un mondo e forse anche qualcosa di più. Nel primo decennio del XIII secolo, a Lucca come noto, maestranze comacine, coordinate da esperti capimastri, intrapresero la costruzione delle facciate rispettivamente delle chiese di San Michele in Foro e del Duomo di San Martino. Si trattò in pratica di giustapporre vere e proprie quinte scenografiche agli impianti architettonici preesistenti, sostituendo il design delle originali facciate. Potrebbe sembrare un operazione di “maquillage” o “make up” come dir si voglia. In realtà dietro queste facciate intarsiate troviamo una svolta epocale.
Molto dipende da quale punto di vista vogliamo affrontare l’argomento.
Potremmo disquisire solamente delle decorazioni, oppure solo delle tecniche costruttive, oppure solo degli aspetti sociali, culturali, religiosi e politici del tempo.
Tuttavia questi elementi nelle facciate si trovano strettamente correlati fra di loro come in una mappa con dei codici di lettura evidenti ma difficili da sciogliere e quindi leggere e comprendere.
Ditemi quindi Voi, gentili lettori, da dove dobbiamo cominciare.
G.
La fotina mi ha fatto venire in mente l’inserimento ottocentesco nell’esterno della chiesa di San Michele delle testine contemporanee di Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II…
Un intervento che oggi sarebbe per noi ritenuto inaccettabile e che pure fa ormai parte della storia della chiesa, sarebbe interessante sapere come fu accolto dai lucchesi del tempo, se per esempio abbia attirato gli strali di un qualche Sgarbi del tempo come il recente altare di Vangi nel Duomo di Pisa.
Bravo Gabriele,preparato come sempre. ma inquesto caso vorrò parlare dei disegni sulla facciata ai quali sono legato per via dei graffiti all’interno della chiesa.