Turislucca

Un "David" medioevale a Pisa






Esiste nell’imaginario del turista medio, sopratutto americano, un solo David: The David. Inutile quasi dire quale, e quindi non lo dico. Tuttavia sappiamo bene quale sia la realtà storico artistica. E’ compito di noi guide turistiche, oggi, mostrare al turista quale processo filologico e quali tappe, hanno portato Michelangelo e compagni alla riscoperta della classicità e della monumentalità.
Pisa, senza alcun dubbio, segna una di queste tappe grazie al fenomeno medioevale chiamato Nicola Pisano o meglio Nicola de Apulia, viste le sue origini. Non è questa la sede dove si debba riscrivere un saggio su questi pilastri della storia dell’arte, ma bensì, vale forse la pena ricordare ancora una volta, anche visivamente, alcuni punti fermi percedenti al colosso fiorentino.
A Pisa dal XII secolo la classicità è di casa. La fabbica della cattedrale, paragonabile ad un nuovo “colosseo” espressione della cristianità, fucina di ingegni, vide fra i molti anche la presenza di quello spartiacque fra arte medioevale e “rinascenza delle arti classiche” che fu Nicola.
In questo clima di fervida ricerca del classico applicato al nuovo, l’ elemento archeologico assume una importanza fondamentale come “exempla” o punto di partenza per questa nuova tappa dell’epopea della scultura italiana.
L’introduzione a Pisa di quei sarcofagi romani, portati via nave da Roma ed Ostia per essere riutilizzati come prestigiose tombe dei più illustri cittadini pisani, sono il punto di partenza. Tanto era diffuso nella Pisa medioevale il senso del bello attinto dall’arte classica, che lo si reimpiegava persino come elemento erratico decorativo nelle facciate delle case. Così lo troviamo in borgo stretto, via principale di Pisa, ai quattro lati delle finestre gotiche di un palazzetto.
E già qui intravediamo un “davidino”, cioè un David piccolino ante litteram, con le sembianze di un Apollo o forse un Ercole.
Ma è Nicola che, nel nuovissimo e rivoluzionario pulpito del battistero pisano fra il 1255 e il 1260, pone alla base di intersezione fra il pluteo rappresentante la natività e quello spettacolare dell’arrivo dei re magi, un vero e proprio esempio di “David ante litteram”: Ercole trionfante.
Purtroppo la mia foto non rende giustizia alla bellezza della scultura e alla qualità della resa plstica e anatomica di questo semi Dio pagano.
La postura è simile a quella del David michelangiolesco. Differenze: Non è un gigante,questo misura solo 56 cm, l’altro pesa circa 7,5 tonnellate di marmo; questo non guarda verso sinistra, questo non tiene una fionda ma al contrario la pelle di un leone, questo è stato scolpito più di 250 anni prima del David !
Micelangelo ha visto questa scultura ? Certamente si anche se le biografie non ne fanno cenno. Michelangelo ha copiato Nicola Pisano ? Certamente no ! Ambedue si sono ispirati alla classicità e ai reperti archeologici per elaborare nei loro tempi qualcosa di nuovo e straordinario.
Che Fantastica terra è la Toscana e più in generale l’Italia intera! Viva l’Italia!
G.

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