Halloween ? Ebbene non mancheranno certo su questo blog alcune righe sul mistero, diavoli e compagnia bella! Come si è soliti fare a Lucca in simili circostanze è giusto quindi omaggiare il ricordo della Bella e terribile Lucida Mansi. La stessa cosa, credo, la si potrebbe fare con il Conte Ugolino a Pisa, che al di là della leggenda, giustamente si merita un posto all’inferno di dantesca memoria, per aver sbranato figli e nipoti. Visto però che in questi giorni Lucca è la capitale del fumetto e della fantasia ci rivolgeremo dalla parte “…di quei monti per cui i pisani veder Lucca non ponno.”
Torniamo quindi a Lucca e a Lucida. Agli inizi del seicento andò in moglie in seconde nozze dell’anziano e ricco mercante Gaspare Mansi. Per la sua bellezza e la sua ossessiva vanità e lascivia, si dice che la giovane donna avesse innumerevoli amanti. Per questa ragione la donna fu ripudiata dal marito e isolata dalla famiglia. A questo punto la leggenda vuole che andasse a vivere da sola in un sontuoso palazzo, ma quale palazzo fosse non è dato sapere con certezza, in quanto tutte le versioni della leggenda tendono a identificarlo con edifici che fanno tornare oggi il conto ai paesi, alle contrade o ai possessori che ne sono i proprietari o i vicini.
L’Associazione industriali di Lucca attuale proprietaria di palazzo Bernardini, afferma che fosse quest’ultimo il luogo della perdizione, considerando inoltre il fatto che su di una finestra vi è una pietra che si dice sia stata piegata dal diavolo, e ne parleremo ! La comunità di Borgo a Mozzano ne rivendica invece i luoghi dove si svolsero i fatti narrati, perchè lì vicino c’è una villa un tempo dei Mansi e non si può fare certo torto poi al ponte del paese che si dice sia stato eretto nietemeno che dal diavolo! A santa Maria del Giudice esiste una villa, ora hotel, il cui proprietario, strizzando l’occhio agli avventori, asserisce senza ombra di dubbio che Lucida circuisse ed amasse in quelle camere tutti i suoi uomini. E per ultimo il palazzo Mansi, ora museo nazionale, dove nessuno dice niente e pretende niente, ma l’alcova c’è e …ne deve aver viste di tutti i colori (vedi foto) ! Del resto il ritratto arcigno di Gaspare si trova proprio sulla rampa delle scale quasi ad ammonire chiunque salga di non mettergli altre corna.
Ovunque sia stato ubicato il palazzo la leggenda racconta che Lucida fece un patto con il diavolo per non invecchiare. In cambio gli averbbe donato i corpi e le anime dei sui amanti.
Allo scadere del contratto il diavolo si presentò puntuale e nonostante una disperata fuga della donna per cercare di fermare il tempo sulla torre civica delle ore, Lucida fu portata via su di una carrozza di fuoco nel più profondo degli inferi nel luogo dove oggi si trova il giardino botanico, un tempo invece cimitero sconsacrato per i condannati a morte che avevano rifiutato i sacramenti.
Un cosa che pochi sanno è che in Germania, memori i tedeschi della analoga storia di Faust, a pochi anni dagli eventi leggendari di Lucida (XVII sec.)venne pubblicato un libro su questi fatti lucchesi che ebbe un certo successo. Si narravano le incredibili feste della donna perduta nel suo fantastico palazzo dove la notte stupende statue marmoree in atteggiamenti lascivi di donne e di fauni, prendevano magicamente vita danzando tutta la notte. Le fontane zampillavano vini preziosi e musica e bagliori di luci colorate si potevano vedere e ascoltare perfino in lontananza. Ciò dimostra quanta eco ebbe questa storia lucchese che fu in sostanza la progenitrice di tante analoghe storie europee, fra le quali ricordiamo quella inglese del celebre Ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde.
Gabri.