E’ fondamentale per una guida turistica,spesso avviluppata dalla routine dei soliti tours che ripete ogni giorno, riuscire ancora ad entusiasmarsi di fronte ad un dettaglio, un opera d’arte, una spigolartura che riesca ad arricchire la prospettiva che essa ha per il territorio o la città in cui lavora.
Fortunatamente a me capita spesso. L’ultimo “angolo che fa battere il cuore” lo sto riscoprendo nella chiesa di San Frediano a Lucca. Tempio del guelfismo toscano nel XIV secolo, è una delle chiese più affascinanti per qualità ed importanza di risorse storico artistiche della città. Fra i già conosciuti capolavori di Jacopo della Quercia, Amico Aspertini, Biduino; il cuore, alla data odierna del 22 agosto 2008, palpita forte per i Civitali. Famiglia di straordinari talenti della scultura, ed in particolare della scultura lignea. Chi legge faccia una capatina nella cappella Trenta, entrando posta a sinistra dell’altare. Dopo aver ammirato con doverosa attenzione la pala marmorea di Jacopo dedicata a S. Lorenzo, voltatevi di 180 gradi e…..innamoratevi! Innamoratevi della dolce eleganza e della assoluta avvenenza di una ragazza di legno.E’la belezza di una nobile fanciulla di fine ‘400.
Una linea sottile segue il profilo sensuale di ogni parte del suo corpo.
La prospettiva visiva migliore è il suo profilo.
Una linea morbida che segue una fronte alta incorniciata da una acconciatura curata ma semplice, un naso perfetto e proporzionato, il taglio degli occhi lungo e languido, e labbra sottili ed aristocratiche (quasi una firma dell’artista in ogni sua opera), un onda lunga su di un corpo flessuoso come un giunco.
Questa è la magia di un maestro della scultura in legno. Un degno seguace, in questo campo, dei maestri senesi del quattrocento e dello stesso Jacopo.
G.