Anche Lucca si mette al passo coi tempi. In materia di circolazione stradale, come prevedono le direttive europee, stanno materializzandosi una dopo l’altra, un numero non indifferente di rotatorie o come le chiamano qui da noi “rotonde”.
Se fino a 30/40 anni fa chi evocava una rotonda, quasi d’istinto gli veniva in mente il famoso motivetto romantico cantato da Fred Bongusto …una rotonda sul mare…il nostro disco che suona…ecc. ecc. Oggi invece l’unico motivo che romba negli orecchi è il rumore dei motori in accelerazione e al massimo qualche clacson che suona.
Niente male, devo dire onestamente che in alcuni casi, nonostante tutto, ci vogliono proprio. Altra cosa è però incontrarle ad ogni piè sospinto ed in particolare tutte attorno alle imponenti mura cittadine di Lucca.Gioveranno al traffico che assedia ogni giorno sempre di più la tranquilla città di Puccini?
Mi auguro di si ovviamente, ma aimè rimango un pò scettico se penso all’aumento esponenziale del numero dei veicoli a motore nella periferia attorno alle mura senza che siano state fatte strade alternative di alleggerimento.
Ma senza entrare troppo nei dettagli, privo come sono della necessaria competenza tecnica e urbanistica, credo comunque che queste “rotonde” gioveranno senza dubbio a qualche “amico” di Toro seduto. Se qualcuno ha letto le poche righe che ho scritto sui monumenti lucchesi, forse avrete già intuito perchè.
Perchè? A chi mi riferisco? Ma come ! Ma ai nostri amici scultori, che diamine! Prima o poi qualcuno riempirà il centro di quei cerchi più o meno spaziosi con qualche statua a ricordo di qualche personaggio o di qualche evento particolare. Spero solo, se ciò avvenisse, che la tradizione continui, e se proprio si dovesse ricordare qualche lucchese illustre (Li abbiamo consumati tutti o ce ne rimane ancora qualcuno?)non si dimentichino questa volta di metterlo si di una comoda poltrona.
Elenco a memoria delle uniche due statue presenti su rotatorie nei pressi della circonvallazione:
Monumento al bersagliere (si vede solo il cappello perchè fatto al risparmio alla lucchese per mancanza di fondi), via delle tagliate.
Il ratto di europa, Piazzale europa
Gabriele Calabrese
Look at Lucca, la condanna di Toro Seduto.
McDonald’s si, McDonald’s no. Libreria Edison si, libreria Edison no. Kebab si, kebab no.
Su questioni come queste a Lucca vengono versati quotidianamente fiumi di inchiostro sulla stampa locale.
Qualsivoglia novità viene vissuta nell’arborato cerchio come un’indebita intromissione e accolta da sollevazioni di popolo.
Qualcuno dei bloggers meno giovani ricorderà come qualche anno fa l’apertura del McDonald’s sia stata preceduta da una travagliata gestazione, e di come siano -ça va sans dire- miseramente falliti tutti i progetti di portare il pagliaccio americano dentro le Mura.
Più recentemente l’apertura serale -fino a mezzanotte- del Megastore Edison in via Roma è stata salutata come una sorta di provocazione rivoluzionaria e la libreria è stata più o meno misteriosamente chiusa per un certo periodo.
L’apertura di diverse “kebabberie” è stata vista con ancora maggiore diffidenza, anche per l’afflusso e lo stazionamento di arabi e immigrati vari.
A prescindere dal colore politico delle amministrazioni, la città intesa come DNA di chi la abita pare condannata a un immobilismo, seduta come i suoi eroi cittadini scolpiti nelle piazze, da Matteo Civitali, a Puccini, a Boccherini.
Hai voglia di spiegare ai lucchesi che la Libreria Edison c’è dappertutto, e che a Pisa hanno finanche la Feltrinelli nientepopodimeno che in Corso Italia, hai voglia di spiegare loro che uno dei tanti McDonald’s di Roma si trova addirittura a due passi dal Pantheon, e che le kebabberie spuntano ovunque come funghi nell’indifferenza generale… Il lucchese medio replicherà che Lucca è diversa, che non è paragonabile ad altre città.
Certo è giusto anche tutelare i piccoli esercizi, segnatamente quelli storici, e valorizzare i prodotti tipici lucchesi; il Mc Donald’s all’uscita dell’autostrada può essere stata una equilibrata soluzione compromissoria, è ragionevole contingentare le kebabberie del centro storico come recentemente deliberato dal Comune e la Libreria Edison come qualunque altro esercizio deve avere tutte le carte in regola per restare aperta.
Ciò detto… La gabella non c’è più e le porte sono aperte, ma look, guarda bene, è solo un’illusione ottica. Lucca seguita a essere -come storicamente è stata- una repubblica autonoma e isolata. Haugh! E guai a chi la smuove.